Tutta questa ragnatela di relazioni dà modo all'artista di spaziare da una modesta visione delle cose, la banalità, la mediocrità, la convenzionalità ecc. fino alla più alta libertà di pensiero e quindi di espressione, cioè la grande arte, passando attraverso una vasta gamma intermedia, a seconda delle qualità dell'artista. Naturalmente ho semplificato molto ma lo scopo è chiarire brevemente solo alcuni punti che poi vanno approfonditi, non fare letteratura.
La percezione immediata che abbiamo di una certa realtà o di un evento dipendono ovviamente da diversi fattori occasionali, il tempo, il luogo, le circostanze, la presenza di altre cose o eventi e quindi ci viene restituita un'immagine influenzata in qualche maniera da quei fattori. Invece l'"idea" che abbiamo di quella stessa realtà è la somma di tutte le esperienze ad essa legate che abbiamo fatto fino a quel momento. Se osserviamo attentamente e con la giusta disposizione d'animo un oggetto, per esempio, possiamo andare al di là delle sue caratteristiche fisiche, formali e superficiali fino a raggiungere la sua essenza, cioè la nostra "idea" personale che, pur essendo sempre soggettiva, non sarà alterata da influenze esterne o lo sarà il meno possibile. Allora avremo un'immagine che a seconda della personalità di ognuno può suscitare in noi varie forme di emozioni o suggestioni o sentimenti che in quel momento sono più sensibili agli stimoli esterni. Naturalmente questo non avviene automaticamente sempre e in qualunque caso ma attaverso un particolare, una combinazione casuale, una disposizione insolita, un gesto, una frase, insomma qualunque cosa che scateni la nostra immaginazione e la nostra creatività.
Come si vede è tutto un gioco di relazioni, di reazioni e di rimandi in cui finiscono per confondersi o fondersi i ruoli di soggetto, oggetto, realtà e finzione. Tutti gli elememnti svincolati dai legami della consuetudine, della convenzionalità e perfino dai luoghi comuni, sono ora liberi per nuove interpretazioni in una sorta di puzzle semi irreale in cui ogni tassello cerca il suo posto, una nuova ragione d'essere, un nuovo modo di esprimersi finché l'immagine raggiunge la forma della nostra visione. Allora in un momento tutto appare chiaro in quella nuova dimensione e ciò che prima magari era un particolare di una piccola realtà può assumere, ora, valori più generali e quindi condivisibili attraverso il mezzo artistico.
"Quanti secoli per toccare appena l'ombra di un'idea!" (P. Gauguin)
A questo punto è opportuno qualche esempio chiarificatore. Nell'immagine sotto si può vedere come un semplice strappo in una busta di carta può assumere la valenza di un grido,
una intima lacerazione, un'agitazione quasi viscerale. L'altra non ha bisogno di commenti, segue gli stessi principi.
Natura...morta? |
Medusa |
Credo che l'arte debba essere intesa più o meno così, come espressione della realtà attraverso le idee e non esprimere le idee per mezzo della realtà o parti di essa. Le differenze sono enormi e gli esiti notevolmente diversi. Ma questa è un'altra storia.
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